martedì 24 febbraio 2015

Serie C: BATTUTA LA CAPOLISTA



Voto 10: alla squadra che batte la capolista 56-47! Partita sontuosa, sempre davanti e con un piccolo sbandamento nel terzo periodo. Se c’era una squadra che meritava di vincere era la nostra, difesa attenta e attacco fatto con tantissimi schemi e bel gioco. Ha deluso invece la Virtus Venezia, prima della classe fino a ieri: solo contropiedi, spesso anche troppo forzati, e una difesa altalenante: troppo molle, soprattutto nell’uno contro uno quando non pressava, troppo aggressiva e fallosa (anche se gli arbitri questo non l’hanno riscontrato) quando decideva di pressare. E con una difesa cosi e arbitri che non fischiano, qualcuno può farsi male! Ne ha la peggio coach Alessandra Giardini, costretta a giocare nel finale per le defezioni di Bazzoni, Bianchi e (durante il match) di Armani e uscita per la frattura del malleolo dopo appena un minuto dal suo ingresso.
Voto 9: a Roberta Martini tornata a giocare dopo un anno. Un allenamento giovedi e subito in campo domenica. Si vede che le manca il ritmo del match, ma nel finale anche lei mette punti pesanti (7 in totale).
Voto 8: al tifoso Brunetto l’amuleto. 6 partite viste della Serie C e 6 vittorie! Con lui a S.Ambrogio è caduta anche la capolista!
Voto 7: al giovane arbitro sig. Pomari. È giovanissimo, ma si vede che avrà un bel futuro. Manca ancora di carisma e di esperienza e in alcuni momenti preferisce nascondersi che prendere una decisione forte, però la stoffa c’è e se fosse affiancato da un arbitro vero, crescerebbe davvero bene!
Voto 6: al pubblico di casa. Caloroso e davvero vicino alla squadra: canti e trombette che hanno animato davvero tanto gli spalti. Sembrava di essere tornati ai tempi dei tamburi o delle cornamuse in palestra a S.Ambrogio. Magari tutte le palestre fossero cosi vivaci e rumorose: non c’è sport senza pubblico! Purtroppo i tifosi di casa sono caduti nel tranello anche loro e dopo le prime malefatte di uno dei due arbitri non ci hanno più visto e l’hanno fischiato e non solo per gran parte del match. Ci si poteva certamente  regolare di più, ma un atteggiamento del genere dell’arbitro avrebbe innervosito anche un santo. Un complimenti per non aver mai insultato le giocatrici in campo, nonostante le ospiti abbiano tentato più volte di provocare i tifosi (forse credendo che le critiche che arrivavano fossero per loro e non per il fischietto di gara). Proprio all’opposto di quanto accaduto coi tifosi avversari a Venezia!
Voto 5: alla classifica. Quelle in alto perdono, quelle sotto vincono. Nonostante delle bellissime e pesantissime vittorie, siamo sempre terzultimi! Ma adesso arrivano gli scontri diretti… da non fallire!
Voto 4: alla sfortuna. Ad inizio anno i legamenti di Federica Perazzoli, una settimana fa il grave guaio muscolare di capitan Elena Bazzoni, oggi la rottura del malleolo dell’allenatrice/giocatrice Alessandra Giardini. Insomma, non va proprio dritta!
Voto 3-2-1: all’arbitro Conte. La società ad un certo punto era intenzionata a ritirare la squadra dal campo. Si è deciso di continuare, con il senno di poi forse sbagliando: quella decisione avrebbe evitato ulteriore nervosismo, un infortunio grave, una scenata del nostro vicepresidente, qualche squalifica che sicuramente arriverà! Conte decide di essere protagonista della domenica: una serie spropositata di decisioni assurde, mai viste. E quando Marta Romanelli subisce una gomitata in pancia, volontaria, in piena area, a gioco fermo e stramazza al suolo e lui vedendola a terra, le fischia un fallo antisportivo a carico, qualcuno ha anche pensato che fosse in malafede! Se un arbitro ha la capacità di far imbufalire oltre 50 persone sugli spalti, le giocatrici in campo, il refertista, gira le decisioni e rifila falli tecnici o antisportivi senza rendersene conto e si ritrova pure una giocatrice con il gesso per quasi 2 mesi, forse qualche colpa ce l’ha! Il suo collega per fortuna ha fatto il suo dovere, ma non ha avuto il coraggio (forse per l’età troppo giovane) per mettergli un freno!
Voto 0: al vicepresidente Damiano Conati, per sua stessa ammissione. Al tavolo non ha saputo controllarsi e al momento della gomitata vista e sanzionata al contrario (la fatidica goccia…), ha insultato pesantemente Conte. Aveva ragione, ma ha sbagliato i modi. È rammaricato per l’accaduto e attraverso il sito della società si scusa con le giocatrici, con la società ospite e con il pubblico presente per il brutto gesto. Ci sentiamo di aggiungere che ha sbagliato e che è giusto che ora paghi con una squalifica, ma è raro vedere comportamenti così. Se si è arrivati a tanto, forse c’è da farsi un esame di coscienza: perché non si può dare una squalifica anche ad un arbitro?
Tabellino. Abriotti 2, Armani 10, Bernini 11, Betteli 1, Galvani 4, Giardini, Girelli 3, Lunigiani, Martini 7, Romanelli 18. Coach. Christian Leso